Quando si parla di decesso e si ha a che fare con la perdita di un caro, pensieri secondari vengono lasciati al caso perché affranti dal dolore.
Tra i vari pensieri che affliggono i familiari colpiti dal lutto ce n’è uno in particolare, spesso scomodo e con il quale tutti dobbiamo fare i conti: il CONTO.
Tolte le spese del funerale, l’organizzazione della cerimonia funeraria e i conseguenti impegni burocratici per la famiglia del caro estinto, i propri doveri non finisco li. Hanno infatti come ulteriore accorgimento quello della possibilità che la legge Italiana offre al cittadino di scaricare dalle imposte sul reddito le spese funebri affrontate, purché si rispettino i diritti dettati dalla norme vigente.
Data la difficoltà in materia fiscale cercheremo di fare chiarezza su vincoli e condizioni che consentono la detrazione.
Con l’entrata in vigore della legge di Stabilità 2016 sono state introdotte importanti novità in merito alle detrazioni fiscali delle spese funebri. Può infatti il contribuente scaricare in fase di dichiarazione dei redditi una percentuale pari al 19% dell’importo massimo stabilito dal legislatore. Nel dettaglio:
Il contribuente ha la possibilità di portare in detrazione tutte le spese sostenute per l’adempimento del rito funebre e comunque avvenute in occasione del decesso. Per far sì che esse possano essere considerate detraibili devono necessariamente rispettare due vincoli: Ecco quali.
Tutti coloro che intendono detrarre le spese funebri (bara, cerimonia, tumulazione, cremazione, etc.) dalla dichiarazione dei redditi hanno bisogno di opportuna documentazione valida ai fini fiscali o riconducibile a mezzo di pagamento tracciato: come bonifico, carta di credito o bancomat.
RICORDATE SEMPRE DI CHIEDERE DOCUMENTO PER TRACCIABILITA’ DELLE VOSTRE SPESE.
Vediamo appunto nel dettaglio alcuni esempi di documentazione necessaria:
n.b. Eventuali cambiamenti potranno presentarsi per la detrazione 2020 a cui dedicheremo uno spazio apposito.
I contribuenti che nell’anno solare 2018 hanno sostenuto una o più spese di natura funebre hanno dunque la possibilità di poterle detrarre dalla dichiarazione dei redditi 2019 (come già avvenuto), tramite compilazione del modello 730 o Unico. Inoltre, con la Legge di Stabilità 2016, le spese funebri sono entrate di diritto a far parte del 730 precompilato.
Coloro che per questioni burocratiche e legislative non possono utilizzare questo modello, per poter scaricare queste imposte entro il termine fissato per la dichiarazione dei redditi, devono presentare il 730 ordinario o il modello Unico procedendo alla compilazione dei seguenti quadri:
Due dati sono fondamentalmente importanti e da mantenere sotto osservazione, e sono:
CASO 1: Se la spesa funebre ammonta esattamente a € 1550, il rimborso IRPEF ottenibile dall’Agenzia delle Entrate – con percentuale al 19% – è di € 294,50.
CASO 2: Se il contribuente sostiene la spesa funebre di due persone nello stesso anno, l’importo massimo da considerare è di € 3100 (1550 x 2) con conseguente rimborso di € 589.
CASO 3: Se la spesa sostenuta supera il tetto massimo consentito dei 1550 euro (ad esempio 2000 euro) sarà possibile portare a detrazione solo questa somma e non la parte eccedente (2000 – 1550 = 450 euro).